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Nome scientifico |
Aloe vera (L.) N.L. Burm. (Liliaceae) o barbadensis. La nomenclatura delle specie d’Aloe presenta una notevole confusione. Attualmente sono annoverate nel genere Aloe più di 360 specie. Il binomio "Aloe vera" fu introdotto da N.L. Burman nel 1768 e pertanto ha la priorità su quello di A. barbadensis dovuto a Miller. Tra le altre specie d'aloe di interesse terapeutico spiccano: Aloe ferox e Aloe perryi |
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Nomi popolari: |
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Habitat: |
L'Aloe vera cresce in Venezuela e nelle Antille; L'Aloe ferox è originaria del Sud Africa, mentre l'Aloe perryi è originaria dell'isola di Zanzibar. |
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Descrizione: |
La pianta in natura si presenta con un corto fusto legnoso, con una rosetta di foglie anche molto grandi, a punta acuta e con spine ai margini; dal centro della rosetta si innalza uno stelo recante e fiori, disposti a grappolo, gialli o arancioni o rossi. L'Aloe vera, come droga officinale, si presenta come una massa bruna, opaca (questo aspetto resinoso e a masse le ha valso il nome di "aloe epatico"), oppure come polvere, bruna, con odore di iodoformio, solubile in alcool e poco in acqua calda. L'Aloe ferox, invece, si presenta come massa bruna semitrasparente (e perciò viene anche chiamato "aloe lucido") o come polvere di colore bruno-verde dall'odore penetrante. |
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Cenni storici: |
Il primo aloe di cui si abbia notizia è quello di Socotra, importato da Alessandro Magno in Grecia, dove venne coltivato ed utilizzato secondo gli usi degli indigeni dell'isola. Anche gli Arabi usarono l'aloe durante il Medio Evo. |
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Curiosità: |
Il nome deriva probabilmente da un analogo termine arabo che significa "amaro". |
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Parti utilizzate in terapia: |
Il succo estratto dalle foglie. Tutti i metodi di preparazione consistono nel concentrare per evaporazione il succo estratto dalle foglie. E' preferibile scegliere l'aloe ottenuto senza uso del calore. Due sono i prodotti principali derivati dalle foglie di Aloe. Il succo amaro e giallastro, presente in cellule specializzate sotto la spessa epidermide, fornisce la droga dell’aloe. Il tessuto parenchimatico al centro della cellula contiene invece un gel mucillaginoso che fornisce il gel di aloe. |
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Usi della pianta: |
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Principi attivi: |
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Preparazioni: |
La droga aloe si ottiene tagliando le foglie alla base e lasciando colare il succo amaro e giallastro. Scaldando si evapora l'acqua e il residuo risultante appare come una massa bruna scura. Aloe vera gel è ottenuto con diversi metodi, alcuni brevettati ed altri registrati.
Il gel d'aloe è efficace come cicatrizzante, idratante, antinfiammatorio, lenitivo e blando anestetico: risulta quindi molto utile per favorire la guarigione delle afte e di altre piccole lesioni della bocca. |
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Controindicazioni: |
Il medico dovrebbe essere consultato prima di assumere l'Aloe per via orale in ognuna di queste condizioni:
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Tossicità: |
A dosi elevate, il gel d'aloe ha dato luogo a: dermatiti papulari ed eczematose, e ustioni seguite da dermatite grave. La dermatite in tutti i casi è guarita molto lentamente dopo tre mesi. |
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Avvertenze: |
Quantità complessiva consigliata al giorno: 200-300 mg di estratto secco (non più di 63 mg di barbaloina) per uso orale. CONSIGLIO D'USO: Assumere l'aloe di sera, 30 minuti prima di coricarsi, per non più di 15 giorni consecutivi, dopo dei quali è bene sospendere l'uso per almeno 7 giorni. Successivamente, assumere l'aloe solo quando necessario e comunque non più di 2-3 volte non consecutive alla settimana. Per uso topico si consiglia l'applicazione 3 volte al giorno per brevi periodi e non su pelle sensibilizzata da trattamenti aggressivi. |
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