ARTIGLIO DEL DIAVOLO

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Nome scientifico

Harpagophytum procumbens

Nomi popolari:

artiglio del diavolo

Habitat:

Africa sud occidentale (Namibia)

Descrizione:

Pianta erbacea con foglie frastagliate e opposte, sulle cui ascelle si trovano i fiori, molto appariscenti, rosso acceso. Il frutto, dopo la fecondazione diventa legnoso con escrescenze uncinate. La radice è fittonodosa.

Cenni storici:

La droga non venne mai usata in fitoterapia prima della metà del '900, quando comparvero i primi studi scientifici su di essa.

Curiosità:

Il Africa, la radice dell'artiglio del diavolo è usata sulla pelle contro le più disparate patologie. La radice secca, invece, si usa per la febbre, malattie del sangue, disturbi della digestione e per i dolori della gravidanza.

Il nome venne dato alla pianta dall'osservazione degli uncini (harpagos, in greco) che compaiono a fecondazione avvenuta e che ne facilitano il trasporto sul terreno attraverso il pelo degli animali. "Procumbens", invece, fa riferimento alla posizione della pianta, stesa sul terreno.

Parti utilizzate in terapia:

Radici tagliate ed essiccate dopo la raccolta per prevenirne l'ammuffimento.

Principi attivi:

Eterosidi a nucleo iridoide (arpagoside) (Titolo da Farmacopea Italiana pari a 1,2% minimo).

Usi della pianta:

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Analgesico ed antinfiammatorio

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Antiartritico (studi su animali lo confermano)

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Coxartrosi, artrosi cervicale e lombare

Preparazioni:

DECOTTO ANTIARTROSICO: artiglio del diavolo radice g 40, salice corteccia tagliata g 20, betulla foglie tagliate g 20, mais stimmi g 20. Un cucchiaio per tazza, bollire 2 minuti e colare. 2-3 tazze al dì dopo i pasti.

GOCCE ANTINFIAMMATORIE E ANALGESICHE: artiglio del diavolo TM g 40, arnica montana TM g 10, ribes nigrum TM g 50. 40-50 gocce 3 volte al dì.

Avvertenze:

Per il sapore amaro, può provocare nei soggetti con gastriti, dolori addominali, nausea, fino alla diarrea. E' sufficiente assumere la droga a stomaco pieno per prevenire questi disturbi. Comunque, se ne sconsiglia l'uso sotto i 12 anni, in gravidanza e in allattamento.

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