Nome
scientifico
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Artemisia absinthium L. (Compositae) |
Nomi
popolari:
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assenzio |
Habitat:
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Terreni incolti aridi, ma è frequentemente coltivata anche negli orti. |
Descrizione:
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Pianta erbacea con fusto eretto, scananalato, lanugginoso, di color verde
argenteo alto 40-100 cm. Le foglie, profondamente incise e pennatosette,
hanno la pagina superiore di colkore verde grigiastro e quella inferiore
bianca e setosa. I fiori, piccoli, gialli, tubulosi e penduli, sono
raggruppati in una pannocchia. La pianta emana un odore aromatico e ha
sapore fortemente amaro. |
Cenni
storici:
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Noto fin dai tempi di Catone, l'assenzio godeva di molte proprietà
medicamentose. Anche nel Medioevo queste proprietà continuavano ad essere
riconosciute. Nel periodo della scapigliatura, nella metà dell'800, gli
artisti lo usavano per la capacità di indurre torpore intellettuale: ora si
sa che questi erano i primi sintomi dell'absintismo, una forma di
intossicazione. |
Parti
utilizzate in terapia:
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Sommità fiorite |
Principi
attivi:
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Thujone (terpene presente nell'olio essenziale) |
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Altri terpeni: cineolo, cadinene |
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Absintina (un Procamazulene) |
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Usi
della pianta:
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Amaro eupeptico nelle affezioni gastrointestinali e nell'atonia
gastrica. |
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Digestivo, contro l'inappetenza, l'anoressia e la costipazione
intestinale. |
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Preparazioni:
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INFUSO AMARO DIGESTIVO: assenzio fiori g 20, achillea fiori g 30,
camomilla fiori g 30, arancio corteccia g 20. Un cucchiaio per tazza,
una tazza dopo i pasti. |
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GOCCE AMARE DIGESTIVE: assenzio TM g 40, calamo aromatico TM g
20, angelica TM g 30, arancio corteccia TM g 10. 30-40 gocce dopo i
pasti. |
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Controindicazioni:
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L'olio essenziale è tossico. L'avvelenamento è detto absintismo e ha
come sintomi convulsioni di tipo epilettico, a volte con esiti letali. |