BOLDO

 

Malanni & RimediNaturali

PhytoWeb HomePage

Links

 

Nome scientifico

Peumus boldus Molina (Famiglia: Monimiacee)

Nomi popolari:

boldo

Habitat:

Cresce spontaneo in Cile e nelle regioni andine del Sudamerica; si coltiva anche in Italia e nel Nordafrica.

Descrizione:

Albero o arbusto alto fino a 5 m, con foglie ellittiche dalla superficie rugosa; i fiori sono bianchi o giallognoli; tutta la pianta diffonde un gradevole aroma che ricorda quello della menta piperita.

Raccolta:

In autunno

Cenni storici:

Scoperto da Giovanni Ignazio Molina in Cile, il boldo era utilizzato dagli Indios andini come stomachico, vermifugo e depurativo. Il termine "peumus" deriva dal latino "peumene" (= spuma color argento) e richiama il colore verde-grigio dai riflessi argentati delle foglie della droga.

Parti utilizzate in terapia:

Le foglie.

Usi della pianta:

punto elenco

1-Coleretica (boldina e isoboldina stimolano la produzione della bile) e colagoga (facilita lo svuotamento della cistifellea): per questo, il boldo è indicato nella congestione epatica, discinesia biliare (cattivo funzionamento della cistifellea) e di coliche biliari. Il boldo dà ottimi risultati anche in caso di litiasi biliare (calcoli nella cistifellea), allevia i disturbi della digestione ed elimina la sensazione di gonfiore dopo i pasti, tipica di questa malattia. In realtà il boldo causa alcuni mutamenti nella composizione chimica e nelle proprietà fisiche della bile, rendendola più fluida e meno litogenica (riduce la tendenza alla formazione dei calcoli), impedendo dunque che la bile precipiti andando a formare nuovi calcoli o ad aumentare la grandezza di quelli già esistenti.

punto elenco

2-Eupeptica (facilita la digestione) e aperitiva: si consiglia in caso di digestione lenta o difficile, di inappetenza, di pesantezza di stomaco e di sapore cattivo (amaro) in bocca.

punto elenco

3-Blandamente lassativa, dal momento che stimola un maggiore afflusso di bile nel tubo digerente.

Principi attivi:

Le foglie del boldo contengono circa 20 alcaloidi, i più importanti dei quali sono la boldina (25-30%) e l'isoboldina; le foglie sono ricche anche di olio essenziale (pinene, canfene, terpinene), che conferisce alla pianta il suo caratteristico aroma e in cui sono stati identificati eucaliptolo, ascaridolo e cimolo; le foglie contengono inoltre vari flavonoidi, glucosidi (boldoglucina) e tannini.

Preparazioni:

USO INTERNO - Ha proprietà coleretica, eupeptica, aperitiva ed è un blando lassativo.

punto elenco

Infuso - si fanno bollire 10-20 g di foglie in 1 litro d'acqua; se ne prende una tazza prima dei pasti, fino a 4 tazze al giorno.

punto elenco

Estratto essiccato - se ne assume 1 g, 3 o 4 volte al giorno, prima dei pasti

punto elenco

Tintura coleretica e colagoga: peumus boldus TM g.50, rosmarinus o.TM g.30, curcuma l.TM g.10, chelidonium m.TM g.10. 30-40 gocce prima dei pasti in poca acqua.

punto elenco

Tintura antidispeptica: boldo TM g.40, calamus ar. TM g.40, gentiana o.TM g.10, absintium TM g.10. 40 gocce dopo i pasti in poca acqua.

Tossicità:

Ingerito in dosi elevate (oltre 4 tazze al giorno), il boldo produce un effetto sonnifero e anestetico (effetto della boldoglucina) sul sistema nervoso centrale. In via precauzionale si consiglia alle donne in gravidanza di evitarne l'assunzione.

 

 

Malanni & RimediNaturali

PhytoWeb HomePage

Links