Nome
scientifico
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Cola acuminata Schott. (Sterculiaceae) |
Nomi
popolari:
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cola |
Habitat:
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Spontanea in Africa equatoriale ma coltivata anche in altre zone tropicali
(Brasile, Indonesia ed Antille) |
Descrizione:
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Albero a fusto eretto alto da 6 a 12 metri. Le foglie sono alterne,
semplici, lanceolate, a margine intero, acuminate all'apice, con picciolo
spesso alla base. Le infiorescenze a racemo sono costituiti da fiori
femminili, maschili ed ermafroditi. Il frutto è un polifollicolo di 10-20
cm, oblungo e coriaceo, con 5 o 6 grossi semi. Questi sono ovoidali di
colore dal giallo al rosa-rosso. Da questi semi si ottengono le "noci di
cola" che sono solo i cotiledoni, largamente ovali con superficie esterna
bruna e leggermente rugosa. |
Cenni
storici:
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Noto dal 15° secolo durante le esplorazioni africane di Antonio Pigafetta,
il "goro" era un frutto utilizzato come tonico. Dopo due secoli la pianta
venne considerata come farmacologicamente attiva; vennero elaborati allora
preparati tonico-stimolanti a base di noci di cola. Da queste preparazioni
ha origine la bevanda americana inventata da J.S. Pemberton, farmacista di
Atlanta, che per 17 anni lavorò alla realizzazione di una bibita contro il
mal di testa (!). |
Curiosità:
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Pemberton cedette la formula della sua preparazione ad una ditta di bevande
per pochi soldi, visto che come medicamento aveva sortito scarsi effetti. |
Parti
utilizzate in terapia:
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Semi |
Principi
attivi:
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Basi puriniche (1,73%) tra cui caffeina, teobromina e teofillina. |
Usi
della pianta:
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Tonico nervino contro le atonie, gli esaurimenti nervosi e le
cardiopatie. |
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Diuretico utile nel decorso o la convalescenza delle malattie infettive. |
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Amaro-tonico ed eupeptico, specie in associazioni ad altre piante. |
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Preparazioni:
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GOCCE AMARO-EUPEPTICHE: cola TM g 50, china TM g 30, genziana TM g 10, noce
vomica TM g 10. 30-40 gocce dopo i pasti come digestivo. |
Controindicazioni:
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Abuso di cola determina: palpitazioni ed insonnia. |