LUPPOLO

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Nome scientifico

Humulus lupulus

Nomi popolari:

luppolo

Habitat:

Europa centrale, ora però è diffusamente coltivato in tutto il mondo.

Descrizione:

Pianta erbacea perenne rampicante. IL caule sottile, angoloso e molto volubile, si avvolge ai tronchi degli alberi e porta foglie opposte, palmate, a 3-5 lobi acuminati con margine dentato. In estate appaiono i fiori; i maschili sono pendenti dalle ascelle delle foglie e raccolti in una pannocchia ramosa gialla, i femminili sono a forma di pigna e si presentano come coni ovoidali verdi con brattee membranose verde pallido. I frutti, ad achenio, sono appaiati all'ascella di ogni brattea.

Cenni storici:

Dopo l'anno 1000, il luppolo godette di notevole fama, specie in Polonia, Germania e Boemia, dove veniva usata per la produzione della birra. In realtà, già Plinio ne aveva parlato, con il nome di "ceruesia", come sostituto del vino.

Curiosità:

Fino all'anno 1000, si pensava che il luppolo avesse proprietà anafrodisiache, dal momento che cresceva soprattutto nei pressi dei conventi.

Parti utilizzate in terapia:

Fiori femminili e ghiandole.

Principi attivi:

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Lupulone (un composto chetonico) di sapore amaro.

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Olio essenziale (alcooli terpenici e composti flavonoidici, tra cui lo xantoumolo).

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Sostanze estrogenosimili.

Usi della pianta:

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Amaro, tonico e aromatico

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Sedativo generale del sistema nervoso

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Depressore dell'eccitabilità riflessa (da qui forse la spiegazione delle proprietà anti-afrodisiache attribuite in tempi antichi)

Preparazioni:

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INFUSO SEDATIVO: luppolo fiori g 40, lavanda fiori g 20, tiglio fiori g 20, rosolaccio fiori g 10, melissa foglie g 10. Un cucchiaio per tazza, una tazza al bisogno.

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GOCCE SEDATIVE E ANTISPASMODICHE: luppolo TM g 40, camomilla TM g 30, arancio corteccia TM g 20, anice TM g 10. 30 gocce dopo i pasti.

Tossicità:

In tutti i casi in cui siano controindicate sostanze estrogeniche, è preferibile non usare questa pianta. Inoltre, a dosi elevate possono insorgere epigastralgie, nausea, diarrea, turbe mestruali.

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