|
|
|
La prevenzione delle malattie stagionali è importante per tutti, sia per evitare complicazioni dovute a sovrainfezioni batteriche sia per proteggere chi già soffre di patologie croniche e non può permettersi di ammalarsi.
Molte sono le piante a cui viene attribuita un'azione immunostimolante: alcune sono note fin dall'antichità, altre sono acquisizioni della fitoterapia più recente. Ricordiamo a questo proposito l'echinacea e l'uncaria.
Gli immunostimolanti naturali aumentano la resistenza dell'organismo agli attacchi dei virus e dei batteri con meccanismi specifici.
Oltre alle piante, va anche ricordato lo zinco, un minerale fondamentale per il funzionamento della sintesi proteica e per i processi riparativi dei danni ai tessuti. Studi specifici hanno dimostrato che un calo nell'apporto di zinco ha causato una minore sintesi di molte proteine, fra cui gli anticorpi, ed un aumento nel numero di eventi patologici dovuti a batteri e virus.
Ricordiamo anche la propoli, che non è una pianta, bensì una sostanza prodotta dalle api, che contiene galangina, ad attività antibatterica, antivirale, antimicotica, anestetica, antinfiammatoria, cicatrizzante, antiossidante.
Gli immunostimolanti vanno utilizzati a cicli. Uno schema utile può essere quello che prevede 30 giorni di terapia e 15 giorni di sospensione, da attuare da ottobre a febbraio. In questo modo, l'organismo viene prima stimolato e poi lasciato riposare.
Pur essendo utile nella stragrande maggioranza delle persone, questa terapia non dovrebbe essere effettuata nei pazienti con patologie a carico del sistema immunitario (ad esempio, patologie autoimmuni) se non dopo un'attenta valutazione da parete del medico specialista.
|
|
|