ROSOLACCIO

Malanni & RimediNaturali

PhytoWeb HomePage

Links

Nome scientifico

Papaver rhoeas (Papaveraceae)

Nomi popolari:

rosolaccio, papavero

Habitat:

Europa (eccetto Svezia e Norvegia), Africa occidentale, Medio Oriente, Asia

Descrizione:

Pianta erbacea annua con caule eretto e peloso. Cresce comunemente tra le messi, i vigneti e ai bordi delle strade, dal mare alle montagne. Fiorisce tra marzo e luglio: il fiore è costituito da 4 petali sottili, rossi, facilmente caduchi e spesso con una macchia scura alla base. Il frutto, una capsula globosa, ha all'apice dei fori che permettono l'uscita dei numerosi semi.

Cenni storici:

Importata in Europa assieme ai semi del granturco dal Medio Oriente, venne riconosciuta come specie officinale da Giuseppe Orosi nella metà dell'800, anche se la sua funzione curativa rimane non del tutto certa, anche perchè non è mai stata riconosciuta la presenza di composti morfinoidi nel fitocomplesso.

Parti utilizzate in terapia:

Petali del fiore

Principi attivi:

punto elenco Mucillagini
punto elenco Alcaloidi benzil-isochinolinici (readina, reagenina) con proprietà sedative e bechiche: inibisce sia il centro della tosse a livello del sistema nervoso centrale, sia i recettori tussigeni nella mucosa bronchiale.

Usi della pianta:

punto elenco Blando sedativo
punto elenco Calmante pediatrico della tosse, emolliente e bechico per le bronchiti catarrali acute.

Preparazioni:

INFUSO BECHICO: rosolaccio petali g 30, farfara foglie g 20, tiglio fiori g20, malva foglie g 20, eucalipto foglie g 20. Un cucchiaio per tazza, 2-3 tazze al dì con miele.
Controindicazioni: alle comuni dosi terapeutiche non causa farmacodipendenza: evitare di superarle!

Malanni & RimediNaturali

PhytoWeb HomePage

Links