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Nome scientifico |
Salvia officinalis |
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Nomi popolari: |
salvia |
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Habitat: |
In tutto il bacino del Mediterraneo |
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Descrizione: |
Suffrutice cespuglioso di 50-80 cm d'altezza, ha foglie ovali o lanceolate, verde-grigiastre, di odore intensamente aromatico. I fiori, riuniti in spighe, hanno corolla violacea, con labbro superiore diritto e inferiore trilobo. |
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Cenni storici: |
Medici salernitani la conoscevano come pianta miracolosa anche contro la paralisi e l'invecchiamento. Della Porta (16° secolo) ne avvalora ancora di più queste ipotesi, ma nel 19° secolo, ad opera di Sangiorgio, la salvia fu relegata all'uso domestico come aromatizzante da cucina. La salvia in realtà ha alcune proprietà terapeutiche peculiari di recente scoperta. |
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Curiosità: |
Secondo la teoria delle signature, la salvia avrebbe avuto proprietà di guarire i paralitici, perchè il colore il delle sue foglie era lo stesso del viso dei malati. I mercanti olandesi commerciavano le foglie di salvia al posto di quelle del tè cinese, decantandone migliori virtù (e frodando mercanti meno accorti!). |
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Parti utilizzate in terapia: |
Le foglie e le sommità fiorite |
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Principi attivi: |
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Usi della pianta: |
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Preparazioni: |
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(*) AGARICO: |
E' il tallo del Polyporus officinalis Fries (Poliporaceae, classe dei Basidiomiceti), fungo parassita che vive sui tronchi delle conifere, specie sul larice. Per asportazione dello strato esterno si ottengono dei blocchi irregolari, spugnosi, leggeri, biancastri, ricoperti da una polvere simile a farina (cristalli di ossalato di calcio e magnesio). L'agarico bianco contiene una sostanza amara, una resina (50-80%) e l'agaricina o acido agarico (10-15%). L'agaricina è un ossiacido tricarbossilico a lunga catena. La droga presenta notevole azione irritante sulle mucose, dovuta alla resina. L'acido agarico ha invece il caratteristico effetto di sopprimere la secrezione del sudore per azione paralizzante dei recettori dei nervi colinergici. |
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Avvertenze: |
non usare la salvia nelle persone con controindicazioni all'uso di sostanze estrogenosimili (gravidanza). In generale, tutte le piante contenenti oli essenziali vanno usate con cautela per via orale (possibile tossicità per individui con patologie gastriche) o per uso locale sulla pelle (l'olio puro può provocare irritazione o fotosensibilizzazione). L'uso inalatorio va effettuato con 5-6 gocce in una ciotola di acqua bollente respirandone i vapori per 2-10 minuti. |
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