Nome
scientifico
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Datura stramonium L. (Solanaceae) |
Nomi
popolari:
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stramonio, erba dei ladri, erba da incantesimi, herbe aux diables. |
Habitat:
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Luoghi incolti |
Descrizione:
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Pianta erbacea annuale con fusto eretto e ramoso di 1 m di altezza; ha
foglie picciolate, ovate, a denti larghi ed acuti, con fiori solitari lunghi
6-10 cm, bianchi e con breve peduncolo. Il frutto è una capsula, grande
quanto una noce, irta di aculei. |
Cenni
storici:
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Originaria dell'Asia minore, entrò in Europa attraverso la medicina araba.
Medicina indiana: convulsivo e narcotico. Medicina israelita: pianta
narcotica data con il vino ai condannati a morte per stordirli. Medicina
classica (e nelle Metamorfosi di Ovidio viene citata chiaramente): veleno
usato da Medea per inebriare Pelia, re di Tessaglia, per farlo uccidere
dalle sue figlie e vendicare la morte di Esone. Noto come droga pericolosa
da tenere sotto chiave, lo stramonio venne citato in vari formulari tra i
veleni più attivi; era stato dimostrato che a dosi elevate poteva causare il
collasso. Inserita in Farmacopea italiana nel 1856 viene descritta come
foglia da fumare nella terapia asmatica. Sigarette e carte fumigatorie di
stramonio sono tutt'ora descritte in altre farmacopee. |
Curiosità:
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Nome indiano dhattùra = mela della morte. Leggenda spagnola del XVI secolo:
i ladri usavano questa droga per rendere innocue le loro vittime. |
Parti
utilizzate in terapia:
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Foglie |
Principi
attivi:
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Alcaloidi a nucleo tropanico (0,4%): josciamina, scopolamina. Hanno azione
narcotica e miorilassante, con però alcuni effetti collaterali
(intermittenza o arresto cardiaco, influenze negative sul ritmo del respiro,
reazioni psichiche). |
Usi
della pianta:
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Coliche, nevralgie, asma, pertosse, spasmi degli sfinteri. |
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Uso esterno, come antireumatico o in polveri fumigatorie. |
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Preparazioni:
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Ad
eccezione delle polveri fumigatorie (assieme a belladonna, giusquiamo, e
lobelia) nessuna preparazione in tisana o in tintura madre può essere
usata in tutta sicurezza: rimandare l'uso al diretto consiglio del medico. |
Controindicazioni:
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Avvelenamento acuto: dopo 0,2 g di polvere, si presentano i seguenti
sintomi: secchezza delle fauci, disfagia, midriasi, perdita di
accomodazione visiva, tachicardia, eccitazione, delirio (visioni). |
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Dosi tossiche: depressione dei bulbi che controllano la pressione
arteriose e conseguente ipotensione, ipotermia, collasso e morte. |
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