Nome
scientifico
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Verbascum
thapsus L. (Scrophulariaceae) e Verbascum nigrum L. (varietà con gli
stessi principi attivi). |
Nomi
popolari:
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tassobarbasso,
verbasco |
Habitat:
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Il
V. thapsus comune nei luoghi selvatici, terreni incolti, lungo le
strade o vicino ai ruderi. |
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Il
V. nigrum cresce nei pascoli e nei boschi asciutti di montagna |
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Descrizione:
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V.THAPSUS:
pianta erbacea rivestita di densa peluria bianco-giallastra, con
fusto eretto, alto fino a 120 cm; ha foglie ovali ed oblunghe sono a
spirale lungo il fusto e i fiori, riuniti in racemi, hanno corolla
di colore giallo pallido. |
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V.NIGRUM:
pianta a fusto angoloso, rosso, alto 50-120 cm. Le infiorescenze
sono riunite in racemi con fascetti di 4-8 fiori e corolla gialla
con striature violacee. |
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Cenni
storici:
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Nominato
già da Plinio, Linneo lo considerò invece sull'aspetto terapeutico,
visto che il verbasco era usato popolarmente per la tisi dei buoi:
sull'uomo, la pianta risultò emolliente ed espettorante, e questo suo uso
è tutt'ora valido. |
Curiosità:
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Plinio
lo chiamava barbascum per la presenza di peli sulla pianta e venne
usato per i lucignoli delle lampade ad olio (per ciò venne detta anche lucerna
o cero brustolon). Le foglie venivano usate anche come succedaneo
del tabacco. |
Parti
utilizzate in terapia:
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Fiori |
Principi
attivi:
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Principi
attivi di natura iridoide (catalpolo) ad azione antinfiammatoria |
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Flavonoidi
(digiprolattone) diuretici |
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Saponine
(verbascosaponina) e mucillagini |
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Usi
della pianta:
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Eliminazione
dei cataboliti per via renale |
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Espettorante,
emolliente ad azione interna per le infiammazioni respiratorie con
catarro e tosse. |
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Uso
esterno: emolliente e lenitivo per le infiammazioni delle mucose,
piaghe, ulcere, emorroidi. |
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Preparazioni:
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TISANA
PETTORALE: verbasco fiori g 40, rosolaccio fiori g 20, malva fiori g 10,
farfaraccio fiori g 30. Un cucchiaio per tazza, 2-3 tazze al dì. |