Nome
scientifico
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Verbena officinalis L. (Verbenaceae) |
Nomi
popolari:
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verbena, erba sacra |
Habitat:
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Luoghi ombrosi ed incolti |
Descrizione:
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Pianta erbacea con caula a quadrangolo, eretto e ramoso. Fiorisce tutta
l'estate. Ha foglie oblunghe, lanceolate e dentate, divise in tre segmenti.
I fiori, di colore azzurro, sono raccolti in spighe. Il frutto è una capsula
con quattro loculi, con un seme in ciascuna loggia. |
Cenni
storici:
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La
pianta è stata usata dai Romani come simbolo di pace nei contatti politici.
Popolarmente, nel Medioevo, rimane l'uso come pianta in grado di scacciare
ogni male e di "ricongiungere ciò che una forza avversa aveva diviso",
quindi guarire le ferite. Lentamente tutti questi usi sono scomparsi. Oggi
rimane in uso solo presso i contadini che ne fanno cataplasmi eccitanti,
bollendola con l'aceto. |
Curiosità:
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I
Romani la chiamavano "herba Veneris" perchè ritenuta idonea come ingrediente
di filtri d'amore. |
Parti
utilizzate in terapia:
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Sommità fiorite. |
Principi
attivi:
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glucoside iridoide detto verbenalina (in genere ad azione
antinfiammatoria); |
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sostanze flavonoidiche tra cui l'artemetina; |
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olio essenziale, contenente terpeni tra cui spicca il verbenone. |
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Usi
della pianta:
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Emmenagogo; azione sulla catena delle prostaglandine delle varie
componenti in sinergia. |
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Galattogogo; azione stimolante dell'olio essenziale sulle ghiandole
mammarie. |
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Mucolitico, fluidificante, espettorante, antinfiammatorio: l'olio
essenziale stimolerebbe le ghiandole mucipare dei bronchi. |
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Preparazioni:
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INFUSO EMMENAGOGO: verbena sommità g 40, borsa pastore g 30,
calendula fiori e foglie g 20, aristolochia sommità g 10. Un cucchiaio
d'erbe per tazza, bere due tazze al dì. |
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GOCCE GALATTOGOGHE: verbena TM g 30, galega TM g 30, anice TM g
20, finocchio TM g 20. 40 gocce 4 volte al giorno. |
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