Tutto quello che dovete sapere per acquistare un puledro
Traduzione da
"Hoof Beats" di Elena -Quidello
Questa interessante intervista fatta dalla rivista americana Hoof Beats all'allenatore e driver USA Douglas Ackerman, è una valida guida nella difficile scelta di un puledro.
L'articolo
è accompagnato da disegni che agevoleranno lo studio dei nostri
appassionati lettori
Chi vuole comprare una macchina nuova o usata deve confrontarsi con una decisione. Quanto spendere? Quale comprare? Alla fine, la decisione sarà dettata dalle proprie preferenze, dall'esperienza e dalle proprie disponibilità economiche. La stessa cosa si verifica quando si acquista un puledro. Ognuno vede i cavalli in modo diverso. Tenendo presente che la selezione dei puledri è una materia prettamente soggettiva e che nessuno ha in mano la chiave della saggezza, esporrò alcune delle mie idee e preferenze che ho sviluppato durante tutta una vita di lavoro con i cavalli da corsa. Le mie idee potrebbero non essere giuste per voi, qualche volta non lo sono neanche per me. Come ogni altro allenatore impegnato in questo "business" anch'io ho spesso fallito il bersaglio. Spero comunque che tali mie esperienze possano servire da guida per coloro che sono interessati all'acquisto di un puledro.
Nello sfogliare un catalogo la prima cosa che osservo è la genealogia. Sottolineo i puledri che provengono da stalloni che io ritengo di ottima qualità ed elimino a priori quelli i cui stalloni presentano un punto debole nella famiglia. Preferisco un cavallo che sappia fare il suo mestiere. Con ciò intendo dire un cavallo che possa correre al massimo delle sue possibilità e vincere ugualmente. Mi piace vedere un cavallo che sia un perfetto corridore, il tipo di cavallo che sa accorciare le distanze e andarsene dritto a vincere. Sono un po' meno interessato a quei cavalli che hanno bisogno di correre coperti e a quelli che si avvantaggiano di una guida astuta. Un cavallo che sappia marciare dritto per la sua strada e vincere le corse da solo, quello è il cavallo che mi interessa come stallone.
Naturalmente è anche importante considerare la genealogia materna. Quando valuto una fattrice guardo sempre i guadagni dei suoi prodotti. Oggigiorno è molto costoso allenare un cavallo quindi voglio controllare se i prodotti di una fattrice sono redditizi o meno. Billy Haughton aveva divulgato l'idea di acquistare i primi nati di una fattrice ed io preferisco comprare puledri da giovani fattrici perché ho avuto successo in questo modo. Quando i primi nati non hanno successo si tenta di colpevolizzare l'allenatore dicendo che il puledro è finito in cattive mani. Francamente, io non credo a questa diceria. Ciò può essere vero qualche volta; credo invece che un buon cavallo trova sempre il modo per diventare un ottimo cavallo da corsa, indipendentemente da chi lo allena. La prevalenza dell'inbreeding (1) tra i trottatori oggi mi preoccupa un po' ma devo ammettere che forse ho sbagliato in tutti questi anni, perché molti cavalli provengono da accoppiamenti tra consanguinei.
Ispezionare i puledri richiede molto tempo soprattutto se lo si vuol fare bene. Bisogna tirare fuori dalla stalla moltissimi cavalli, sollevare tante volte i piedi, guardare bene le gambe se si vuole acquistare seriamente. Spiegherò più in avanti la mia filosofia nell'offerta di un giusto prezzo; ora cominciamo ad esaminare veramente un puledro.
Quando un puledro esce fuori dalla stalla, la prima cosa da fare è quella di guardarlo nella sua totalità. Sono tutte le parti del corpo simmetriche? Il collo ben proporzionato al corpo?" testa si accorda con tutte le restanti parti? Io credo che uno degli errori più frequenti che vedo compiere è quello di esaminare le parti individuali di un cavallo senza badare se queste si armonizzano tra loro. Ora, vi chiederete perché è importante che il collo abbia una lunghezza giusta o che i quarti anteriori e posteriori si accordino in modo regolare al torace, ma dovete ricordare che il puledro da voi ispezionato è stato allevato per essere un atleta. Esso dovrà essere sottoposto ad un rigoroso allenamento ed anche il più piccolo problema potrà decidere tra disastro o successo. La proporzione e l'equilibrio sono elementi critici.
Un puledro con delle ossa
tubolari lunghe potrebbe essere altamente desiderabile se
nell'insieme presenta raffinatezza. Ma se, quelle stesse ossa
tubolari vengono messe ad un cavallo dal corpo pesante avrete, in
futuro, la formula per una zoppia. L'importanza dell'equilibrio
è difficile da descrivere ma se guardiamo i grossi campioni ci
accorgiamo che la maggior parte evidenzia eccellente equilibrio,
altrimenti non sarebbero dei grossi calibri. Per esempio non
vedrete molto spesso un grande trottatore con un collo corto. Un
bravo proprietario sa riconoscere un puledro che è sbilanciato.
Il cavallo darà un'impressione di incompletezza. Mentre date uno
sguardo d'insieme al cavallo, potreste controllare anche il pelo.
A seconda della stagione in cui si tiene la vendita, potreste
notare un puledro con un pelo ispido e opaco. Se ciò accade,
date uno sguardo intorno a tutti gli altri puledri. Se tutti
hanno quel mantello lucente che spesso ammiriamo, allora,
qualcosa potrà essere successo al puledro con il pelo opaco. Non
boccerei del tutto il puledro ma gli darei sicuramente un punto a
sfavore. Lo stesso principio lo applico al peso dei cavalli. Se
un puledro è troppo magro rispetto agli altri, automaticamente
mi chiedo, "cosa gli è successo? E stato
ammalato?".
Il difficile momento della ferratura di un
puledro. Problemi ai piedi possono compromettere la
carriera di ogni cavallo.
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La grandezza di un cavallo è soggettiva. C'è gente che è grandemente impressionata dalle grosse proporzioni. Il punto, però, è vincere le corse per cui non è sempre importante il cavallo alto e grande. Io stesso ho guidato cavalli piccoli con successo. Devo dire però, che non sono personalmente favorevole ai cavalli piccoli. Non comprerò mai un cavallo che considero troppo piccolo. Homer Walton, un veterano del trotto dell'Indiana, che conobbi quando ero giovane, una volta mi disse: "Doug. un cavallo piccolo potrebbe essere davvero piacevole in corsa... fino a quando non incontra un grosso cavallo".
A volte, nell'esaminare un puledro è importante discernere la differenza tra un vero cavallo piccolo ed uno che è semplicemente immaturo. Un cavallo immaturo vi sembrerà incompleto. Potreste accorgervene guardando le spalle ed i quarti posteriori. In quei punti, non è abbastanza pieno e muscoloso.
I cavalli piccoli tendono ad avere ossa minuscole, gambe corte ed un posteriore corto. Esiste un vecchio trucco che gli uomini di cavalli hanno usato per anni nel predire quale sarà l'altezza ultima del puledro nella sua crescita. Misurate il puledro dal suo gomito in giù (a terra). Poniamo che la distanza dal gomito al terreno sia di 32 pollici (80 cm.). Misurate quindi 32 pollici dal gomito in su ed ottenere l'altezza finale del cavallo adulto.
Ho visto fare questo ai proprietari per anni, perciò ci deve essere del vero. Se siete capaci di distinguere un puledro davvero piccolo da uno immaturo, potreste fare degli affari. E sorprendente come un mese o due in più possano modificare l'aspetto fisico di molti puledri. So che è stato provato che un cavallo medio raggiunge il 90% della sua altezza nei primi dodici mesi di vita. Alcuni possono davvero crescere ed ingrandirsi anche dopo averli comprati all'asta. E ricordate che il 10% di crescita fa davvero molto in un puledro che si voglia acquistare.
Dopo aver esaminato il cavallo
nel suo insieme, la cosa che faccio subito dopo è quella di
mettermi in piedi direttamente di fronte a lui e cerco di
immaginare come sarà il suo sguardo attraverso la briglia. Un
grande conduttore di azienda agricola, Francis McKinzie, il quale
aveva allevato in diverse fattorie del Kentuchky cavalli famosi,
mi aveva insegnato questa idea. Possiede una testa ed un occhio
intelligente? E vigile ed attento a ciò che avviene intorno?
Guardate l'occhio del cavallo perché quello è spesso il segno
della sua intelligenza. Mi piace un occhio ben proporzionato e
che sia ben collocato sulla fronte, non troppo in alto vicino
alle orecchie. Naturalmente mi piace vedere una certa ampiezza
tra gli occhi perché il cavallo con una testa stretta non è
piacevole a guardarsi ed è spesso un po' lento ad apprendere.
Non ho molta simpatia per i cavalli con un naso Romano. Non sono
affatto attraenti e voi stessi vi accorgerete spesso che un
cavallo con un naso Romano ha occhio piccolo ed anche piccole
narici. Mi piace vedere un cavallo con le orecchie tese in su, un
sicuro segno che è interessato a quanto sta accadendo. Una
puledra invece che se ne sta con le orecchie puntate una a nord
ed una a sud e che sembra anche un po' stupida, non mi preoccupa
tanto quanto un puledro. Alcuni sostengono di preferire puledre
che sembrano femminee, non io. Le voglio un po' grossolane e
solide perché l'esperienza mi ha insegnato che le puledre
eccessivamente femminee con piccole e graziose orecchie non sono
eccellenti in pista. In un puledro non amo vedere orecchie
flaccide e grandi. Di solito sono lenti ad apprendere ed a questo
difetto spesso si unisce quello di avere brutti occhi e teste
grosse e brutte. E buona idea accertarsi che il puledro non abbia
una bocca da pappagallo. Controllare che le mandibole sporgano
allo stesso punto e che gli occhi combacino. Se vedete che il
muso è più pronunciato del normale guardate i denti e la bocca.
Molti cavalli riescono a correre bene anche con una bocca da
pappagallo, ma so che molti proprietari dicono che non mangiano
bene perché non riescono a masticare i loro pasti. Ma se un
puledro con una bocca da pappagallo è riuscito a star bene fino
al giorno della vendita, vuol dire che non ha di questi problemi.
Quindi, se da tutti gli altri punti di vista vi soddisfa allora
l'acquisto potrebbe essere una buona occasione.
La figura di sinistra mostra una bella testa vista lateralmente, mentre la figura di destra mostra una testa grossolana con un naso romano |
E' anche essenziale controllare che la mascella inferiore non sia troppo spessa ma che sia sufficientemente libera per permettere il passaggio dell'aria. E così che spesso i cavalli soffocano. Billy Haughton nel "Care and Training of the trotter" aveva esposto una tecnica di controllo del passaggio dell'aria, mettendo le quattro dita della mano tra le ossa mascellari. L'ironia di questo "test" volle che Billy Haughton aveva una mano eccezionalmente piccola per cui l'ampiezza delle sue quattro dita poteva non essere simile a quella di chi possedeva mani più grandi.
Ed ora passiamo ad esaminare il
petto del cavallo. A nessun allenatore piace vedere un cavallo
che abbia un petto stretto. Credo anche che un puledro,
soprattutto un trottatore, possa avere un petto troppo largo.
Qualche volta mi viene da ridere quando un puledro dal petto
troppo largo viene portato fuori dalla stalla e qualcuno dice:
"bene, visto che è così largo davanti, non si colpirà mai
ai ginocchi". Sono sempre tentato di intervenire, dicendo:
"No, non si colpirà ai ginocchi, ma, probabilmente si
picchierà agli stinchi posteriori ad ogni passo che farà".
Il trottatore ideale, quando corre al massimo della velocità,
porta indietro le gambe frontali proprio nell'interno degli
stinchi posteriori, mentre quello dal petto troppo largo spinge
indietro i piedi anteriori direttamente verso lo stinco dandosi,
naturalmente, colpi tremendi.
La
prima figura mostra un cavallo con gambe corte e collo
corto. La
seconda figura mostra un cavallo corto con lunghe gambe.
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Il problema comunque, sia per un puledro dal petto stretto che per uno dal petto largo è vedere come egli solleva i piedi. Se il piede viaggia in dentro verso il ginocchio opposto o se viaggia in fuori. Un cavallo potrebbe essere stretto davanti ma se solleva i piedi anteriori in modo dritto, allora tale limitatezza potrebbe non essere preoccupante.
Nell'esaminare le gambe anteriori di un puledro, dovreste dirigere la vostra attenzione dalle ginocchia in giù, un'area davvero critica per tutti i cavalli. Ponetevi di fronte al cavallo e osservate come scende la gamba dal petto passando attraverso il ginocchio e la caviglia. Si dovrebbe evidenziare una linea diritta. Tale linea dovrebbe passare proprio attraverso il centro del ginocchio. La protuberanza dell'articolazione del ginocchio non dovrebbe essere n all'interno n all'esterno del centro. Dovrebbe essere bilanciato. Ora guardate come si configura l'osso tubolare dal ginocchio. Forma una linea diritta con l'osso del braccio che si trova al di sopra del ginocchio?0 si trova al di fuori della linea del braccio? Un cavallo siffatto è sempre meglio evidenziarlo. E buona idea guardare entrambe le ginocchia nello stesso momento. Hanno la stessa misura e la stessa forma? Per quanto riguarda le ginocchia, io sono un po' pignolo e chiunque dovrebbe esserlo, visto le velocità che si richiedono oggi. Voglio un ginocchio perfetto che sia piatto davanti e che non evidenzi alcun rigonfiamento. Qualche volta, però, ci si può ingannare. Ricordo che, nel 1985, allenai una puledra di Gay Skipper senza molte speranze di riuscire. Le giunture del ginocchio erano fuori centro e la linea decisamente, non passava attraverso il centro della stessa giuntura. Il nome della puledra era Cleverness, fece 1:58 e vinse 11 corse a due anni.
La parte più critica nell'esaminare un ginocchio viene quando vi posizionate di fronte alla spalla del cavallo e stabilite come la gamba scende giù dalla spalla e passa attraverso il ginocchio e la caviglia. Anche qui si parla di linee diritte. Dal punto in cui la gamba si unisce alla spalla, dovrebbe esserci una linea diritta che passa attraverso il centro del ginocchio ed il centro della caviglia e tocca il suolo nella parte posteriore dello zoccolo (heel). Se, quando guardate un cavallo di lato, visionate questa linea immaginaria e l'articolazione del ginocchio si trova dietro tale linea, allora si dice che il cavallo ha ginocchia di bue. Ci sono diverse gradualità di questo difetto e so che il grande ambiatore "Niatross", era leggermente "calf-kneed". Nonostante ciò, io evito i cavalli con le ginocchia di bue. Alcuni allenatori pensano che si possa aiutare un cavallo a superare i problemi connessi con questa forma di ginocchio, sollevando l'angolo dei piedi anteriori. Ma io non compro un cavallo così. Non ha mai funzionato. So che altri allenatori pensano che l'angolo alto del piede allevierebbe lo stress ai tendini di un cavallo dal ginocchio di bue. Io penso invece che l'angolo alto causerebbe tanti più problemi di quanti non li causi il cavallo stesso. Infatti è molto probabile che un piede con l'angolo alto che batte ripetutamente la pista, possa sviluppare una tendinite.
L'osso tubolare tra il ginocchio e la caviglia è uno dei più importanti del corpo di un cavallo e gran parte del tempo di un allenatore viene dedicato a trattare i problemi connessi con quell'osso. In un puledro mi piace vedere un osso tubolare abbastanza lungo. Se guardate infatti molti dei migliori giocatori di basket che sono veloci e scattanti, vi accorgerete che hanno delle lunghe ossa tibiali che nel cavallo corrispondono all'osso tubolare. Non è solo importante l'estensione dell'osso tubolare quanto anche che questo osso sia più piatto che tondo perché i tendini ed i legamenti si legano meglio intorno ad un osso tubolare piatto.
Siate sospettosi se al tendine vi è qualche piccolo rigonfiamento, qualche spessore o carnosità. Non mi piace vedere un osso tubolare ed un tendine che siano troppo stretti proprio dietro al ginocchio. Sembrerebbe un punto debole.
Vi capiterà forse di incontrare puledri con schinelle. Il mio modo di pensare a riguardo è un PO' controcorrente. Io credo che le schinelle indichino una forma di debolezza in un cavallo.
Occasionalmente potrei comprare
un puledro perché le schinelle non siano su, vicino al
ginocchio o sotto il legamento sospensore. Se la schinella (o
sovrosso) è intorno alla parte frontale dell'osso tubolare e
più sotto al ginocchio in modo da non strofinare contro alcuna
parte, forse questa schinella potrebbe non dare problemi, ma io
continuo a pensare che le schinelle siano un segno di debolezza.
Scendendo giù verso le caviglia accertatevi che le ossa del
sesamoide, quelle piccole ossa dietro la caviglia, non siano
sporgenti. I cavalli sono predisposti alle fratture dei sesamoidi
e non è incoraggiante cominciare con un paio di sesamoidi
sporgenti che sono lì, pronti ad aspettare una frattura. In
realtà, il problema delle fratture ai sesamoidi è dovuto più
ad un cattivo condizionamento che ad una impropria collocazione
dei sesamoidi stessi. lo, comunque, scarterei un puledro con
sesamoidi pronunciati. La caviglia è connessa al piede tramite
il pastorale e qui ritorniamo all'idea che tutto deve essere
proporzionato in un cavallo. A nessuno immagino, piace vedere un
pastorale corto e tozzo. Io preferisco un pastorale lungo ma non
tanto da abbassare eccessivamente l'angolo del pastorale stesso.
Abbiamo parlato prima di una linea immaginaria che taglia in due
la gamba passando attraverso il ginocchio, la caviglia e tocca il
suolo dietro il tallone del cavallo (parte posteriore dello
zoccolo). Se quella linea passa attraverso il centro del
ginocchio e della caviglia e poi tocca il suolo un pollice (2) o
due, dietro il tallone allora, il cavallo è eccessivamente
indietro sulle caviglie e state quindi cercando guai ai tendini.
La figura di sinistra mostra una testa gradevole con una ampiezza adeguata tra gli occhi, mentre la figura di destra mostra una testa stretta e poco attraente, con gli occhi posti troppo in alto. |
Ora, parliamo della parte più importante dell'anatomia di un cavallo: il piede. Quando considerate le proporzioni di un cavallo, il suo peso, la pressione che egli sostiene sui piedi durante il percorso di un miglio veloce, e vi rendete conto di quanto siano piccoli i piedi, allora è facile comprendere quanto sia importante un piede sano.
La maggior parte dei puledri che vengono messi in vendita oggi, hanno le unghia dello zoccolo spuntate da un maniscalco competente. Tuttavia, se vi recate da piccoli venditore vedrete esempi di ciò che un taglio di unghia mal eseguito, possa fare ad un puledro. E facile riconoscerli. Guardate il modo con cui gli orli del piede del puledro si allineano. Gli orli di un piede mal spuntato non saranno paralleli al suolo ma storti. Potreste notare degli anelli di febbre sui piedi di un puledro ma, non credo che vogliano evidenziare che il cavallo ha subito una malattia. Un cerchio di febbre che sembra eccessivamente profondo nel piede mi disturba, ma se i cerchi sono lievi, questo non mi impedirà di fare la mia offerta. Non credo che questi cerchi siano sempre un cattivo segno.
Occasionalmente, vedrete un cavallo che è incavato davanti. Ciò significa che la parete frontale dello zoccolo sarà concava invece di scendere giù diritta. Molti allevatori tentano di limare l'incavo, ma, nel fare questo il maniscalco spesso dovrà lasciare la parte frontale del piede un po' consunta. Un piede così non sembra essere sano ed è difficile che mantenga un ferro. Se sospettate che un cavallo ha un piede incavato, controllate il fondo del piede; un cavallo con un piede incavato spesso ha i talloni contratti e non è difficile da riconoscere. Dovreste puntare lo sguardo ad entrambi i piedi frontali del cavallo e verificare che alla base abbiano la stessa forma e la stessa misura. Se non sono simili o quasi, allora il cavallo ha probabilmente subito qualche danno al piede che sembra dissimile; quindi evitatelo.
Ogni allenatore vorrebbe avere un cavallo le cui gambe anteriori siano assolutamente diritte e che le punte dei piedi non vadano n in dentro n in fuori. Poiché i cavalli non vengono prodotti da uno stampo, spesso vi capiterà di avere puledri le cui gambe anteriori non siano perfettamente diritte. Se vi ponete direttamente di fronte al cavallo, la punta del suo piede (parte anteriore dello zoccolo) dovrebbe cadere direttamente al di sotto del punto della spalla.
La gamba dovrebbe essere perfettamente diritta quando, dalla spalla scende diritta attraverso il ginocchio, l'osso tubolare, la caviglia ed il piede. Se tutto scende direttamente, molto probabilmente il cavallo avrà un passo efficiente (o andatura). Mentre da una parte raccomando di non comprare un puledro che ha la punta del piede in fuori (toe out) dall'altra faccio una distinzione tra cavalli che hanno questa conformazione. Se l'intera gamba tende ad andare in fuori cominciando dalla spalla, allora state comprando un perdente e fareste bene ad evitarlo. Se invece l'intera gamba è diritta dalla spalla fino alla caviglia e poi punta in fuori dalla caviglia in giù, non dovreste bocciarlo automaticamente. Questi cavalli probabilmente non si colpiranno ai ginocchi. Se la gamba diritta dalla spalla alla caviglia, meccanicamente il cavallo non potrà colpirsi. Però sono predisposti alle zoppie, quindi fate attenzione. Certamente vedrete cavalli che puntano anche in dentro dalla caviglia in giù o dalla spalla in giù. Questi cavalli non si colpiranno ai ginocchi, ma diventeranno vogatori. Cioè, oscilleranno i loro piedi lontano dal corpo con un movimento che richiama quello di una persona che rema con canoa, quindi spreca inutilmente. Dispensatemi dalla vecchia controversia che riguarda i piedi di colore bianco dei cavalli. Non ho pregiudizi contro i piedi bianchi perciò tale argomento non lo prenderò in considerazione.
La parte più critica di un piede è il fondo perché è questo che viene a contatto con la superficie della pista.
Osservo molta gente che nel controllare un puledro non si preoccupa di sollevare il piede del cavallo. Per me questo non è giustificabile. t come un medico che vuole diagnosticare una malattia senza misurare la febbre. Il fondo del piede è un elemento basilare ed indispensabile per ogni puledro che si voglia acquistare.
Per sollevare il piede di un cavallo, camminate lentamente verso di lui in direzione della spalla. Potete calmarlo mettendo la mano sulla spalla così che egli possa rassicurarsi. Poi fate scorrere la mano lungo la gamba ed afferrate la parte anteriore della caviglia aiutandolo a sollevare il piede. Molti cavalli inizialmente si rifiutano, ma se usate la vostra spalla e vi appoggiate un po' su di lui, sposterete il suo peso sul piede anteriore opposto cosi che diventa più facile per lui sollevare il piede che voi desiderate. Nel sollevare il piede, cercatene uno leggermente ovale non troppo stretto e con i talloni contratti. Un piede così preannuncia dei fastidi. Non dovete cercare un piede grande e piatto.
Un'altra cosa importante da controllare è che il cavallo abbia un fettone normale e sano (quella sezione triangolare nella suola dello zoccolo).Accertatevi che la suola non abbia difetti, ne ferite. Io ritengo che il fettone di un piede è uno degli indicatori chiave su come il cavallo solleverà i piedi così come la direzione verso cui punta la "V" del fettone è altrettanto importante. Ma su questo argomento ritornerò più in là. Una volta che avete completato la vostra ispezione alle gambe ed ai piedi dovreste guardare il garrese del cavallo. A me non piacciono i cavalli dal garrese basso. L'esperienza mi ha insegnato che un cavallo con un garrese basso, non riesce a spingere la sua velocità come può farlo invece un cavallo con un garrese alto. Noterete spesso che un cavallo con un garrese basso ha anche una spalla molto stretta.
I cavalli con il garrese basso
li chiamano anche cavalli dal garrese di montone, perché
hanno appunto il garrese come quello delle pecore. Avete mai
visto correre una pecora? Le pecore fanno dei piccoli e leziosi
passi e non vanno molto veloci. I cavalli con il garrese basso
non hanno un passo adeguato per diventare "grossi"
cavalli. Comunque per ogni regola c'è sempre un'eccezione e ciò
che io ho detto è semplicemente la mia opinione.
La
figura di sinistra mostra una testa gradevole con
unampiezza adeguata tra gli occhi, mentre la figura
di destra mostra una testa stretta e poco attraente, con
occhi troppo in alto.
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Quando trovate un cavallo la cui groppa è notevolmente più alta del suo garrese, si dice che quel cavallo corre in discesa. Quei cavalli non mi interessano perché hanno spesso anche il garrese basso. Si deve convenire che i cavalli crescono in modo irregolare cioè, a volte cresce prima la groppa e poi il garrese. Comunque io preferisco sempre un cavallo il cui garrese sia più alto o uguale alla groppa.
Ora esaminate il cavallo nella sua parte centrale. Anche questa parte dovrà essere proporzionata alle altre. Certamente, non sceglierete un cavallo dal tronco corto perché quelli siffatti, si colpiscono agli stinchi. Nell'esaminare la lunghezza del torace, dovreste fare attenzione alla profondità del suo addome proprio all'altezza del cuore. Questa parte si trova sotto la spalla del cavallo; quindi, accertatevi che vi sia sufficiente spazio dall'alto in basso, per il cuore ed i polmoni. Notate anche la schiena del cavallo dal garrese alla groppa. Non comprate un puledro con la schiena bassa. lo non lo farei. Non ho mai visto un puledro con la schiena bassa diventare un buon cavallo, però se comprate un puledro con la schiena leggermente in discesa, accertatevi almeno che questa non sia troppo pronunciata. Una volta comprai una puledra di buona razza la quale aveva il problema opposto, aveva cioè una schiena inarcata, gibbosa proprio come quella di un maiale. Trottò in 2:12, ma non riuscì a mantenere questo tempo; ritenni che ciò fosse dovuto alla schiena. Pensai di metterla in razza ma, quando vidi un fratello pieno che aveva lo stesso tipo di schiena, decisi che si trattava di un difetto genetico; quindi, la vendetti.
Ora controlliamo i quarti posteriori, una zona particolarmente importante perché è dalla forza dei quarti posteriori che un cavallo deriva la sua spinta. State in piedi di lato e guardate la gamba posteriore del cavallo. Questa non dovrebbe essere eccessivamente diritta o eccessivamente a forma di falce o curva. La gamba posteriore agisce come una leva che spinge il cavallo in avanti e se la gamba è troppo diritta non ci sarà spinta sufficiente per permettere al cavallo un passo giusto. Al contrario, se la gamba è troppo curva correte il rischio che si sviluppino delle corbe ai garretti. Alcuni proprietari di cavalli e veterinari credono che le corbe siano un problema di minore importanza, una sciocchezza facile da superare, e che può risolversi in una o due settimane di riposo.