Gastrite, ulcera e reflusso gastroesofageo

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Per malattia da reflusso gastroesofageo si intende una serie di sintomi causati dal passaggio di una parte del contenuto gastrico verso l'esofago con conseguente irritazione della mucosa. I sintomi tipici sono: bruciore dietro lo sterno e rigurgito oltre a sintomi atipici che possono riguardare anche altri organi.

La terapia del reflusso ha come scopo sia alleviare questi sintomi sia di guarire le lesioni esofagee. Questo si ottiene con mezzi sia comportamentali sia farmacologici. Tra le misure di carattere generale ricordiamo:

1) ridurre il sovrappeso;

2) eliminare cibi "reflussogeni": cioccolato, menta, caffè e spezie piccanti;

3) evitare il fumo: ostacola la guarigione perchè inibisce la produzione di prostaglandine (cicatrizzanti della mucosa);

4) applicare norme posturali come ad esempio elevare la testiera del letto;

5) non indossare indumenti stretti alla vita;

6) evitare gli agenti stressanti.

I farmaci normalmente utilizzati sono gli "alginati" che, in ambiente acido, formano un gel viscoso che impedisce il reflusso verso l'esofago. Qualora il reflusso fosse molto grave e comportasse lo spostamento del gel verso l'esofago questo ha un'azione protettiva e curativa per la mucosa. Sono farmaci pressochè privi di effetti secondari e possono essere usati anche in gravidanza.

 

La gastrite è l'infiammazione della mucosa gastrica. Questa è composta da diversi tipi di cellule: alcune hanno il ruolo di ghiandole che secernono il succo gastrico, altre producono il muco protettivo. Il succo gastrico è un liquido viscoso a pH acido (compreso tra 1 e 2) composto da pepsina ed acido cloridrico, che servono per digerire le proteine introdotte con il cibo. Il muco protettivo è invece un fluido debolmente basico che neutralizza l'acidità del succo gastrico e fornisce la protezione per le cellule della parete dello stomaco.

In alcuni pazienti questi meccanismi protettivi diventano insufficienti. Nei casi più gravi non solo vengono a mancare i sistemi protettivi, ma si instaurano situazioni di lesione della mucosa: si parla allora di ulcera. Una delle possibili cause di gastriti ed ulcere è un batterio, Helicobacter pylori. Questo batterio produce due enzimi che distruggono le proteine del muco gastrico.

La terapia della gastrite comprende diverse classi di farmaci.

La prima classe è quella degli antiacidi (magnesio o alluminio idrossido, bicarbonato di sodio, ecc.) che sono sostanze debolmente basiche che riducono l'acidità gastrica e quindi il danno sulla mucosa. Questi devono essere assunti dopo i pasti e prima di coricarsi. Gli effetti collaterali sono: ridotta capacità digestiva (perchè il pH è insufficiente per la digestione delle proteine), rischio di alcalosi sistemica (perchè questi sali catturano alcuni cationi) e quindi di problemi renali.

Un'altra classe di farmaci contro la gastrite sono gli antisecretivi, ossia farmaci che bloccano la secrezione di acido gastrico: sono detti antagonisti del recettore H2 e sono adatti alla terapia sia dell'ulcera in fase attiva, sia delle gastriti e dei reflussi. Gli effetti collaterali sono: confusione mentale e interazione con molti farmaci.

Sono di recente introduzione i nuovi farmaci inibitori della pompa protonica che agiscono bloccando la molecola della mucosa gastrica responsabile del rilascio dello ione H+. Sono farmaci che si attivano solo nello stomaco e quindi sono molto selettivi e praticamente privi di effetti collaterali.

Per proteggere la mucosa gastrica sono stati introdotti farmaci quali il sucralfato o i composti colloidali del bismuto che formano un legame con il tessuto ulcerato, proteggendolo da ulteriori corrosioni. Studi appena conclusi dimostrano che questi farmaci aumentano anche la sintesi delle prostaglandine protettive dello stomaco; hanno dimostrato inoltre di non avere effetti collaterali.

Per contrastare l'Helicobacter pylori sono in fase di studio diversi antibiotici, anche se per ora l'unico a riscuotere un certo successo è la claritromicina.

 

Fitoterapia

Chiarito che la patologia gastrica ha origini molto articolate, è facile dedurre che nel mondo vegetale esiste ben poco che possa essere curativo. Esistono però alcune piante che migliorano il transito del cibo attraverso lo stomaco e che perciò riducono il tempo in cui l'ambiente dello stomaco è molto acido. In questo modo evitiamo di peggiorare la malattia, ma non siamo in grado di riparare danni preesistenti.

Sono utili quindi le seguenti piante: calendula, fico, melissa, liquirizia. Queste sono assumibili in forma di tisane da bere durante il pasto, tranne il fico che è preferibile in forma di macerato glicerico da prendere 50 gocce prima di ogni pasto.

 

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